Il canto corale e la grande musica sacra e polifonica sono state protagoniste domenica 18 novembre della quinta edizione del Concerto di solidarietà “Un Canto per la Vita” promosso annualmente, dal 2003 dal coro Rutuli Cantores. La manifestazione, nata con il duplice scopo di ricordare la corista Ivana Del Pidio e di raccogliere fondi a favore della ricerca sul cancro, ha centrato entrambi gli obiettivi nella chiesa di S. Benedetto a Pomezia gremita da un pubblico attento e partecipe che non ha lesinato applausi ed apprezzamenti ai protagonisti della serata: il coro Rutuli Cantores di Ardea diretto da Costantino Savelloni, il coro Padre Davide di Pomezia guidato da Roberto Bonfè ed il Gruppo Vocale Kantor di Vitinia diretto da Daniele Cacciani.

Un grande successo di pubblico che conferma la validità della scelta di portare la manifestazione ogni anno fuori dal territorio di Ardea coinvolgendo di volta in volta i comuni limitrofi. Un’idea che si era rivelata vincente già lo scorso anno. Era stata infatti la splendida Sala Maestra del seicentesco Palazzo Chigi di Ariccia ad ospitare nel novembre del 2006 la quarta edizione dell’evento che anche allora aveva fatto registrare un’affermazione che andava oltre ogni più rosea previsione. Ma la riuscita dell’iniziativa è frutto anche della collaborazione e del coinvolgimento delle diverse realtà musicali che di volta in volta affiancano i Rutuli Cantores nella realizzazione di questo evento. E come lo scorso anno era stata determinate la sinergia con l’accademia Musicale Ariccina, quest’anno è stato il coro Padre Davide Agostini di Pomezia il punto di riferimento prezioso che ha consentito al coro ardeatino di registrare l’ennesimo successo di “Un Canto per la Vita”. Il coro Rutuli Cantores, reduce dalla recente trasferta musicale in Spagna, ha dato inizio al concerto con l’esecuzione “a cappella” del suo programma di polifonia sacra a quattro e cinque voci in parte del periodo rinascimentale (Gastoldi, Gallus, Viadana) ed il parte di epoca moderna e contemporanea, alcuni dei quali, di rara esecuzione come “Angelus Emittitur” tratto dalle Piae Cantiones e riamornizzato dal finlandese Heikki Klemetti. E’ stata quindi la volta del Coro Padre Davide Agostini, che nella chiesa pometina ha da sempre la propria sede e dove anima regolarmente la liturgia. Il nutrito gruppo corale di oltre 50 elementi, diretto dal M° Roberto Bonfè, ha proposto un repertorio prevalentemente del periodo barocco con brani di Hendel e Vivaldi per i quali si è avvalso, come di consueto, dell’accompagnamento organistico del M° Sergio Schiumarini. Di particolare interesse il “Sub Tuum Praesidium” di Marco Frisina a doppio coro e voce solista. L’ultima parte del concerto è stata affidata infine al Gruppo Vocale Kantor di Vitinia diretto dal giovanissimo Daniele Cacciani che ha presentato un programma tutto incentrato sugli inni mariani alcuni dei quali molto noti, come i rinascimentali “Ave Vera Virginitas” di Josquin Des Près o la famosa Ave Maria di Arcaldelt, passando poi ai contemporanei Britten, Zorzi e Miserachs e concludendo tra gli applausi con un “Ave Stella del Mar” del suo ex direttore Guglielmo De Santis. Vera protagonista della splendida serata la passione per la musica corale capace di coinvolgere l’impegno appassionato di coloro che, seppure in forma amatoriale, si dedicano generosamente allo studio e all’esecuzione di repertori, anche di notevole complessità, che resterebbero altrimenti sconosciuti o dimenticati. E anche in questa occasione è emerso il profondo rapporto che lega la sensibilità per la musica ai valori umani dell’altruismo e della solidarietà. Al termine della serata le offerte raccolte sono state pari a 750 Euro. La somma, come negli anni passati, verrà interamente devoluta a favore dell’AIRC Lazio e dell’ANDOS Pomezia – Ardea.

Il pomeriggio autunnale volge alla sera. Le persone che amano il bel canto e ricordano, affollano la chiesa, dappertutto, sedute ed in piedi. Ecco, si comincia: i Rutuli sono pronti: silenzio. S’innalza prima lieve poi prorompente il canto, doppia preghiera. E va, riempie, continua ad alzarsi oltre l’altissimo soffitto e immagino in alto oltre i limiti fisici della chiesa di S. Benedetto, più su ancora più su. Io la vedo esile ed eternamente giovane Ivana tra i suoi antichi e nuovi compagni che cantando prega con parole più alte del Poeta, lei adesso può. E si rivolge, ne sono certa alla “Vergine madre… umile ed alta più che creatura… la tua benignità non per soccorre a chi dimanda, ma molte fiate liberalmente al dimandar precorre”. Cantando come figlia, madre, sorella si rivolge a colei che precorre le preghiere: per i suoi cari, per i cantori, per tutte le donne che come lei hanno conosciuto l’abisso del cancro e continuano a combatterlo, per Danilo Silvetti che con amore fa conoscere ed apprezzare in Italia e all’estero il coro dei Rutuli vanto del nostro angolo di mondo. Un evento che ci dà gioia legata a un pizzico di rimpianto, anno dopo anno! Grazie dall’ANDOS tutto. (Celeste Monachesi – Volontaria ANDOS)