Quando l’ultima nota dell’ennesimo bis si è spenta tra le volte de La Madre de Deu del Camì nella cittadina catalana di Cambrils, il pubblico presente, numeroso e attentissimo, si è levato in piedi tributando al coro Rutuli Cantores ed al suo direttore Costantino Savelloni un applauso che sembrava non avere mai fine.
Un successo che andava ad aggiungersi alle tantissime, intense emozioni vissute dal gruppo corale ardeatino nel corso di questa sua trasferta musicale in terra di Spagna.Un apprezzamento convinto che, unito ai consensi unanimi ricevuti nel concerto dell’1 novembre presso la Sagrada Famiglia di Barcellona, ripagava il coro sia dell’impegno profuso negli ultimi mesi nel lavoro di preparazione musicale svolto per l’occasione, che della fatica accumulata, ma sopportata ben volentieri, per tenere insieme i tanti bellisimi momenti che hanno caratterizzato anche questa nuova trasferta musicale all’estero.
Nei cinque giorni di soggiorno tra Barcellona e Tarragona, nell’agenda dei Rutuli Cantores hanno infatti trovato spazio, come in un frenetico caleidoscopio, anche i rapporti con le istituzioni locali, le visite guidate alle testimonianze più belle del patrimonio storico e artistico catalano ed il confronto, come sempre di grande interesse e stimolo, con i gruppi corali ospitanti incontrati in questa occasione: la Coral Canticela della Sagrada Familia di Barcellona e la Coral Verge del Camì di Cambrils.
Nell’album dei ricordi della trasferta spagnola resteranno tante bellissime immagini ed emozioni irripetibili. Prima tra tutte quella fortissima di far sentire la propria voce sotto le volte, tutt’ora incompiute a distanza di oltre un secolo, della più grande cattedrale del mondo, dichiarata “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO e capolavoro del massimo genio creativo del novecento: l’architetto Antoni Gaudì.
Ad accompagnare il gruppo corale nella visita a questo incredibile, celeberrimo monumento, direttamente il Parroco della Sagrada Familia, figlio di uno dei principali collaboratori di Gaudì stesso e suo braccio destro per oltre 40 anni.
E poi il concerto insieme alla Coral Canticela che qui ha sede da oltre 25 anni e che vi si esibisce trovando ogni volta, tra i milioni di turisti e di fedeli provenienti da ogni parte del mondo, un pubblico sempre nuovo e numeroso.
Il “Locus Iste” di Bruckner ed un immancabile “Signore delle Cime”, eseguiti a cori riuniti, hanno strappato la standing ovation finale alla platea che pure, nel corso della serata, aveva già manifestato tutto il proprio gradimento al coro ardeatino sottolineando la fine di ogni brano in programma con lunghi applausi.
E poi ancora la trasferta a Cambrils, a pochi chilometri dalla splendida Tarragona romana accolti dalla Coral Verge del Camì, gruppo storico di grande qualità in attività fin dal 1968, e dall’assessore alla Cultura del comune catalano che ha salutato il gruppo corale di Ardea nella sede del Museo Comunale, facendogli omaggio di alcuni bellissimi doni e ricevendo a sua volta: le registrazioni discografiche del coro, un poster di Ardea a tiratura limitata, della mostra “Ardeantiqua” realizzata dall’Associazione Ardeafutura, la pubblicazione “Il Lazio Virgiliano” di Giosuè Auletta ed un gagliardetto con lo stemma del comune rutulo.E, infine, la visita allo stupendo Monastero di Poblet testimonianza preziosa del monachesimo cistercense in terra catalana, gioiello artistico e architettonico di rara bellezza incastonato nell’altopiano dell’Espluga de Francolì, voluto dai monarchi spagnoli dopo la Reconquista e la cacciata degli Arabi e dichiarato anch’esso Patrimonio dell’Umanità.
Guida d’eccezione l’abate del Monastero, anche lui originario di Cambrils ed ex cantore in gioventù nel coro ospitante.
Più volte il religioso ha chiesto ai Rutuli Cantores di far sentire la propria voce: sotto le volte gotiche della Sala Capitolare, nel bellissimo chiostro trecentesco e nel transetto della maestosa chiesa gotica dov’è collocato il Pantheon dei re di Catalunya e d’Aragona.E proprio qui forse l’emozione più grande: quella di un Kyrie di Palestrina seguito nel silenzio più assoluto dai tanti visitatori presenti con gli armonici della tessitura contrappuntistica che volteggiavano morbidamente sotto le arcate gotiche altissime della navata centrale dove ogni giorno risuona a lungo il canto gregoriano dei monaci che intonano i loro salmi.
E ancora i balletti e le villanelle improvvisate per scherzo sulla gradinata d’accesso al Palazzo Reale di Barcellona salutate dagli applausi delle centinaia di turisti che affollavano il cortile d’onore e che, alla fine di ogni brano, chiedevano insistenti a gran voce “ancora…ancora..!”.
Insomma tante bellissime istantanee di un mosaico colorato di splendide emozioni tra le quali trovano posto anche gli articoli a tutta pagina sui giornali, i manifesti e l’annuncio dei concerti sui muri delle città e sui tabelloni luminosi e l’intervista della televisione locale al Direttore e al Presidente del coro, prima delle riprese integrali del concerto a Cambrils.
Ancora una bellissima avventura musicale dunque che va ad aggiungersi a quelle altrettanto memorabili vissute spesso dal coro in questi anni ed in particolare a quella del 2005 in Finlandia.
Un’ennesimo successo che colloca i Rutuli Cantores tra i gruppi più attivi nel panorama della coralità amatoriale della nostra regione e che, anche per questo, lo pone nel novero dei dieci cori che lo scorso 10 novembre sono stati insigniti del titolo di “Coro dell’anno” presso la Sala Tevere del Consiglio Regionale del Lazio.
Ufficio stampa Rutuli Cantores