I Rutuli Cantores sono tornati in Francia dopo nove anni, impegnati in una nuova trasferta musicale in terra di Provenza. Il gruppo corale ardeatino è stato ospite dell’Ensemble Vocal du Castelas di Rochefort du Gard, graziosa cittadina nei pressi di Avignone, che ha voluto rinnovare il quasi decennale rapporto di amicizia invitando la formazione vocale diretta da Costantino Savelloni a tenere insieme due applauditissimi concerti, all’insegna della condivisione di un comune percorso musicale, culturale ed umano.

Giunto a Nizza mercoledì 31 ottobre, il coro di Ardea si è trasferito in pullman a Rochefort dove è stato accolto in un clima straordinario di festa e di grande cordialità. I cantori italiani ed i loro accompagnatori si sono poi trasferiti presso le famiglie dei cantori francesi che li hanno ospitati in modo a dir poco impeccabile nei cinque giorni di soggiorno, nel corso del quale, non sono mancate le escursioni nelle più affascinanti località della Provenza, assistiti da un clima rivelatosi splendido a dispetto delle previsioni della vigilia.

Giovedì 1 novembre, accompagnati dagli amici di Rochefort, hanno trascorso infatti l’intera mattinata ed il pomeriggio nella vicina Camargue, visitando in battello le anse del delta del Rodano nei pressi della città medievale di Aigues Mortes con le sue saline, i canali e le lagune palustri affollate di aironi bianchi e neri e fenicotteri rosa, assitendo alla tipica giostra dei tori (la famosa “Tri de toreau”) e passeggiando poi nelle caratteristiche vie della città che conserva intatta la sua cinta muraria ed i numerosi monumenti di epoca medievale.

Nel corso dell’escursione il gruppo si è imbattuto in una troupe di France 3, il terzo canale della Televisione francese che, proprio a bordo del battello, era impegnata in un servizio per il Telegiornale nel quale ha trovato spazio anche una breve intervista con il presidente dei Rutuli Cantores, Danilo Silvetti, trasmessa la sera stessa in chiusura del Telegiornale. Poi, al rientro a Rochefort nel tardo pomeriggio, tutti presso la Sala Gallia, per le prove e per una ricca serata conviviale con degustazione delle specialità locali, proiezione dei filmati realizzati nel corso del precedente incontro in Italia nel 2005 e per cantare (e ballare) insieme fino a tardi.

Nella mattinata successiva, partenza in pullman per Les Baux de Provence, uno dei luoghi di maggior richiamo turistico e culturale del sud della Francia. La città medievale, distesa su un vasto pianoro roccioso, fu molto famosa nel medioevo e nel Rinascimento quale culla della civiltà trobadorica. E li accanto, nelle enormi squadrate cave di marmo e bauxite (il minerale che prende il nome proprio dalla celebre località provenzale), la grande attrazione ultra moderna della “Cathedrale d’Images”. Negli imponenti ambienti sotterranei completamente vuoti e bui, che già nel 1959 erano stati il set naturale del film “Il testamento di Orfeo” di Jean Coctau, un’incredibile istallazione multimediale proietta sui 4000 metri quadrati di superficie delle pareti dell’ex miniera migliaia di foto ingrandite fino a 10.000 volte delle opere pittoriche di Van Gogh e Gauguin con uno straordinario effetto tridimensionale. Le immagini e le musiche che le accompagnano fanno vivere agli spettatori un’esperienza audiovisiva davvero unica.

Nel pomeriggio i Rutuli Cantores, dopo uno sguardo allo splendido castello quattrocentesco di Tarascona, sono quindi tornati a Rochefort per una breve pausa ristoratrice riunendosi poi alle 19, con il coro francese nella chiesa di Saint Bardoulphe per il primo concerto in programma. Alle 20.30 musica e polifonia sono diventate le vere protagoniste della giornata. Di fronte ad un pubblico estremamente attento e partecipe, l’Ensemble Vocal du Castelas, guidato dall’ottimo Didier Cortello, ha dato inizio al concerto eseguendo brani di ispirazione popolare come il famoso “Sur le pont d’Avignon” nell’armonizzazione per coro di Heinz Lau o la melodia ebraica “La nuit des roses” accanto a classici della polifonia sacra ed a brani meno noti come lo stupendo “Tenebrae factae sunt” del portoghese Francisco Martins, concludendo con il noto spiritual “Soon ah will be done”.

E’ stata quindi la volta del coro Rutuli Cantores che, salutato da un caloroso applauso di benvenuto, ha proposto un programma nel quale trovavano posto capolavori della polifonia rinascimentale italiana ed europea quali “Alma Redemptoris Mater” di Pierluigi da Palestrina con il suo incipit gregoriano, o il Salmo 96 “Chantez à Dieu” di Sweelinck accanto a brani di autori contemporanei e non, alcuni dei quali di rara esecuzione, come “Hanaq Pachap Cussicuinin” canto processionale del tardo cinquecento nell’antica lingua “quechua” degli Incas o il “Personent Hodie” del finlandese Heikki Klemetti, o altri, ancora più noti, come “O Sacrum Convivium” di Luigi Molfino, compositore italiano appena scomparso, o, il “Preludio” di Piero Caraba al quale il pubblico ha tributato un entusiastico ed interminabile applauso. A conclusione i due cori riuniti hanno soddisfatto le pressanti richieste di “bis” eseguendo “Cortesani” di Bepi De Marzi e la struggente benedizione irlandese “An Irish blessing”. Il dopo concerto è stato un tripudio di canto e convivialità protrattosi sino a tarda ora all’insegna della più incredibile cordialità reciproca dove, al variegato bouffet ricco di specialità della cucina provenzale, si abbinava l’ottimo vino locale (siamo nelle zone DOC “Côtes du Rhone” e “Côtes de Provence”).

La mattinata del giorno successivo è volata via visitando in libertà le meraviglie artistiche ed architettoniche della splendida Avignone medievale tra le quali spiccano il superbo Palazzo dei Papi, la vicina duecentesca chiesa di Saint Pierre (divenuta di recente Basilica Papale), la vivace Place de l’Horloge e la gotica Collegiale di Saint Didier che in serata ha poi ospitato il secondo concerto di questa nuova ed indimenticabile trasferta musicale in terra di Francia. Alle 19 in punto i due cori erano, infatti, già schierati sotto le navate della chiesa impegnati negli esercizi di vocalità e di riscaldamento delle voci e nella messa a punto dei brani da eseguire a cori riuniti.

Alle 20 e 30 le volte gotiche del tempio avignonese, che conserva tra l’altro uno dei più grandi capolavori della scultura del ‘400 (il “Retabolo della salita al Calvario” di Francesco Laurana), hanno accolto le voci dell’Ensemble Vocal du Castelsas che ha dato inizio al concerto. Il gruppo corale francese, non senza una palpabile emozione, ha eseguito per l’occasione un repertorio rigorosamente sacro nel quale spiccavano brani di notevole complessità come il “Crucifixus” di Antonio Lotti ad otto voci o il meraviglioso “Esultate Deo” di Scarlatti oltre al “Tenebrae factae sunt” di Giovanni Croce ed un insolito “O vos omnes” dello spagnolo Tomas Louis De Victoria. Al termine, il direttore francese invitava l gruppo corale ardeatino ad unirsi ai cantori di Rochefort per eseguire insieme il “Locus iste” di Bruckner che registrava il convinto apprezzamento del pubblico. La seconda parte del concerto veniva poi affidata ai Rutuli Cantores che ai brani sacri eseguiti la sera precedente hanno aggiunto i salmi 42 e 43 di Palestrina (“Sicut Cervus” e “Sitivit anima mea”), un “Regina Coeli” di Gastoldi, la famosa “Exultate iusti” di ludovico Grossi da Viadana e la delicata “Comme le cerf” di Philibert Jambe de Fer (autore francese del tardo rinascimento), concludendo con un trionfale “Benedictus” del contemporaneo Lorenzo Perosi. I due cori si sono quindi riuniti nuovamente per eseguire insieme la struggente “An Irish blessing”, la benedizione irlandese con la quale hanno attraversato insieme la navata centrale della chiesa salutati da un pubblico festante ed in piena standing ovation.

E’ stata infine la Scuola di Musica di Rochefort ad accogliere tutti per festeggiare degnamente il successo del concerto avignonese con l’ennesimo incontro conviviale che, tra canti, brindisi ed un vero trionfo della gastronomia locale, si è protratto sino a tarda ora quando la stanchezza generale ha indotto tutti al meritato riposo per affrontare al meglio il viaggio del giorno successivo.

I discorsi di saluto, gli abbracci ed i canti di arrivederci hanno caratterizzato l’incontro della mattina di domenica 4 novembre prima della partenza per Nizza. Una “cerimonia” di commiato fuori da ogni retorica ed anzi costellata da lacrime vere da parte di molti tra i cantori provenzali. Momenti e immagini che resteranno a lungo nella mente e nel cuore. Nessuno potrà infatti dimenticare il famoso disegnatore satirico Edi Carali (in arte EdiKa), cantore del coro di Rochefort, impegnato nel personalizzare le T-Shirts omaggio agli amici italiani con un disegno ed una dedica autografa per ciascuno. L’Ensemble Vocal du castelas di Rochefort du Gard sarà nuovamente in Italia nella primavera del prossimo anno ed i Rutuli Cantores gli stanno preparando sin da ora un’accoglienza trionfale.

Ufficio stampa Rutuli Cantores